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2006 – RECTOVAGINAL FISTULA REPAIR USING FASCIA GRAFT OF AUTOLOGOUS ABDOMINAL MUSCLES

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V.M. Jasonni, A. La Marca, A. Manentiba The case of a 48-year-old patient with a rectova-ginal fistula (RVF) resulting from an obstetricinjury is described. A clinical examination revealed a 3-mm fistula located about 5 cm from the anal sphincter. The patient, who complained of an occasional brown discharge from the vagina,had unsuccessfully been operated on 4 years previously with a double-layer closure of the rectum and a monolayer closure of the vaginal mucosa. She gave her consent for a second surgical intervention. Surgery was performed using an autograft obtained from the abdominal fascia. A small (2-cm) transverse suprapubic incision was made to obtain the patch. To remove the surrounding fibrous tissue and sufficiently mobilize the rectum from the vaginal mucosa, the vagina was dissected from the rectum to 2 cm above and laterally to the fistula. The rectum was then closed with a double layer of interrupted 2/0 PDS sutures, and the autograft was patched on these sutures with a few drops of cyanoacrylic glue. The vaginal mucosa was then sutured to cover the patch with interrupted monolayer stitches (1/0 Vicryl; Ethicon,Somerville, NJ).Postoperative care included antibiotic treatment for 5 days. One year later, the patient was symptom free.The primary repair of a RVF is associated with a success rate ranging between 70% and 97%, but the rate decreases to 55% after a third attempt.Regardless of the selected surgical technique, a RVF should be adequately exposed and a wide mobilization of the rectum from the vagina should be obtained to prevent any tension at the suture line. Tension will impair healing and the fistula will generally reopen shortly after repair. In the case of secondary surgery, however, native tissue can be insufficient for a wide tissue mobilization and the blood supply can also be insufficient. Bulky muscle flaps, and more recently an obturator fasciocutaneous thigh flap, as well as trans-plants of biocompatible mesh or porcine dermalgraft have been used to improve surgical results. In the present case, an autotransplant from the abdominal fascia was used, with cyanoacrylic glue to reinforce the suture line of the rectum and fix the patch. Autologous tissue is anallergic and devoid of the risk of being rejected, and the very small supra-pubic incision needed to obtain the fascia is minimally invasive. This technique should be considered a surgical option for the repair of recurrent fistulas.

Le prestazioni svolte

Miolisi o Termoablazione dei fibromi uterini

La miolisi con radiofrequenza o micro-onde si riferisce all’ablazione di fibromi uterini mediante energia focalizzata con corrente elettrica attraverso un elettrodo, con la radiofrequenza o micro-onde utilizzate come fonte di energia. È una procedura che prevede l’ablazione termica volta a coagulare i tessuti dei fibromi invece di rimuoverli completamente.

Radiofrequenza e le Microonde per la patologia ginecologica

L’utilizzo di radiofrequenze e microonde rappresenta una nuova frontiera per il trattamento della fibromatosi uterina ed è una procedura mini invasiva che consente un trattamento efficace con un impatto minimo sia sulle condizioni cliniche delle pazienti, sia sull’economia sanitaria.

Fecondazione in vitro

La FIV è una tecnica di riproduzione assistita che consiste nell'unione realizzata in laboratorio di un ovulo e di uno spermatozoo allo scopo di ottenere embrioni già fecondati da trasferire nell'utero materno.

Endocrinologia ginecologica

La funzione ovarica e mestruale della donna è estremamente delicata e risponde ad una complessa interazione tra i centri (ipotalamo-ipofisi) e la periferia (ovaio-utero).

Transfer allo stadio di blastocisti

Nella fecondazione in vitro, gli ovociti fecondati (zigoti) vengono mantenuti in laboratorio, negli incubatori, in condizioni di temperatura controllata (37°C) e atmosfera con 5% Ossigeno e 6% di Anidride Carbonica.

Infertilità

È ben noto che una considerevole percentuale di coppie incontra difficoltà nel concepimento. Si stima che il 10-15% della popolazione possa essere catalogato come infertile.

Abortività ricorrente

L’aborto spontaneo è definito come un’interruzione di gravidanza che avviene spontaneamente entro le 24 settimane di gestazione.

Isteroscopia diagnostica ed operativa

L'Isteroscopia Diagnostica è una tecnica endoscopica eseguibile in ambulatorio tramite l’isteroscopio.

Fecondazione eterologa

Per determinate condizioni cliniche, le coppie desiderose di prole devono ricorrere ai gameti (ovociti e/o spermatozoi) di donatori volontari e disinteressati per poter eseguire il proprio desiderio riproduttivo.

Preservazione della fertilità

Negli ultimi tre decenni nel mondo occidentale ha preso piede un fenomeno che rischia di avere importanti risvolti sulla natalità: la programmazione delle nascite ad un’età nettamente più avanzata rispetto al passato.

Ginecologia e ostetricia

La Ginecologia ed Ostetricia è la disciplina medica per eccellenza nella cura della Donna. Da sempre l’obiettivo di questa specialità clinica è stato prendersi cura della paziente in tute le fasi della sua vita.

Diagnosi e terapia dell'adenomiosi

Per lungo tempo la diagnosi di adenomiosi è stata limitata a valutazione anatomopatologica dopo isterectomia. Attualmente l’ecografia transvaginale è considerata la tecnica di imaging di scelta per la diagnosi con una sensibilità che varia dal 65% all'81% e una specificità che varia dal 65% al 100%9.

Esami diagnostici

Gli esami diagnostici in ginecologia ed ostetricia sono oggi molto accurati e la loro corretta esecuzione ed interpretazione sono la base per il giusto inquadramento clinico della paziente e per la più appropriata strategia terapeutica.

Terapia dei fibromi uterini

I leiomiomi uterini, più comunemente chiamati fibromi sono neoformazioni solide benigne e rappresentano la neoplasia ginecologica più frequente in donne in età fertile

Le anomalie uterine

Un arresto delle tappe organogenetiche può causare anomalie uterine e vaginali di vario grado.

Endometriosi

L’endometriosi è una patologia infiammatoria cronica, estrogeno dipendente, caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale funzionale (ghiandole e stroma) in sedi extrauterine.

Disordini del ciclo mestruale

Rappresenta il segno clinico più evidente e misurabile di maturazione puberale e nella maggior parte delle donne si verifica dopo circa due-tre anni dalla comparsa del telarca con un’età media che si attesta intorno a 12 anni e mezzo.

Inseminazione intrauterina

Una procedura di Procreazione Medicalmente Assistita di I° livello basata sulla deposizione degli spermatozoi direttamente all’interno della cavità uterina. Tale procedura viene effettuata dopo l’induzione dell’ovulazione.

Aspirazione ecoguidata ambulatoriale di cisti ovariche

La chirurgia laparoscopica rappresenta il gold standard nel trattamento della patologia ovarica benigna (cisti funzionali, cisti ovariche solide e paraovariche ed endometriosi) ed è di ausilio non solo nella stadiazione, ma anche nel trattamento della patologia ovarica maligna.

Ricanalizzazione tubarica

L’occlusione tubarica è causa di infertilità femminile nel 30% dei casi e nel 10-25% l’occlusione si localizza nel tratto prossimale della tuba (PTO) 1,2.

Hatching laser assistito

L’hatching laser assistito (LAH) è una tecnica di laboratorio che consiste nel tagliare una piccola sezione della zona pellucida (ZP).

IMSI, iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi

È una tecnica di II livello utilizzata nell’ambito della fecondazione in vitro. Si configura come variante della tradizionale ICSI, entrambe consistono nell’iniezione diretta di uno spermatozoo all’interno del citoplasma dell’ovocita.