
La chirurgia laparoscopica rappresenta il gold standard nel trattamento della patologia ovarica benigna (cisti funzionali, cisti ovariche solide e paraovariche ed endometriosi) ed è di ausilio non solo nella stadiazione, ma anche nel trattamento della patologia ovarica maligna.
Il trattamento chirurgico delle cisti ovariche espone però al rischio di ledere il parenchima ovarico, con conseguente riduzione del pool follicolare. Per questo motivo, negli ultimi 20 anni, è stata introdotta come opzione di trattamento per le cisti ovariche benigne, diagnosticate in pazienti in età fertile, l'aspirazione transvaginale ecoguidata1,2 che consente di ottenere anche una diagnosi citologica3.
In una review sistematica della letteratura pubblicata sull’International Journal of Gynecology and Obstetrics sono stati analizzati gli studi sul trattamento dell'endometrioma ovarico con aspirazione ecoguidata con o senza scleroterapia. Dai risultati è emerso che l’aspirazione ecoguidata dovrebbe essere considerata una valida alternativa all’ intervento chirurgico laparoscopico in donne con desiderio di maternità o con recidive post chirurgia, per ridurre al minimo la compromissione della funzione ovarica4. L’efficacia in termini di preservazione della riserva ovarica dell’aspirazione transvaginale seguita dalla scleroterapia con etanolo in pazienti con endometriomi è stata dimostrata anche in uno studio condotto da Huang L, Chang MY et al. I risultati dello studio sono concordi nell’affermare che nelle donne con desiderio di maternità l’approccio miniinvasivo rappresenta una valida alternativa alla laparoscopia. Nelle pazienti candidate a tecniche di ART spesso può essere utile eseguire l’aspirazione di voluminosi endometriomi ovarici che possano ostacolare il processo di recupero ovocitario. Nel 2019 è stato condotto uno studio su 84 donne sottoposte ad aspirazione transvaginale ecoguidata di cisti semplici per valutare l’efficacia del trattamento. Le cisti semplici sono state definite ecograficamente secondo le linee guida dell'International Ovarian Tumor Analysis (IOTA). Dai risultati dello studio è emerso che l’aspirazione ecoguidata delle cisti ovariche semplici (<80 mm) risulta essere una procedura diagnostica e terapeutica efficace6. La chirurgia inoltre è spesso necessaria nella gestione delle pazienti con ascesso tubo-ovarico. Si tratta di una chirurgia estremamente complessa a causa delle possibili complicanze legate a lesioni intestinali, ureterali e vascolari. Una gestione miniinvasiva prevede la combinazione di antibioticoterapia, drenaggio o aspirazione eco-TAC guidati.
Tecnica di agoaspirazione ecoguidata :
L’Agoaspirazione ecoguidata eseguita per via transvaginale consente un accesso diretto rispetto all’approccio transaddominale. La procedura viene eseguita in sedazione generale o cosciente. Si utilizza un ago da 14-16 Gauge, di 25 cm di lunghezza, inserito su una guida posta sulla sonda transvaginale, un raccordo in plastica e una siringa a vite. L’aspetto macroscopico del liquido raccolto nella siringa aspirante consente un primo orientamento diagnostico: un liquido limpido, citrino è spesso indice di una cisti sierosa semplice o di una cisti follicolare; un liquido siero-ematico può provenire da una cisti luteinica, mentre un liquido color cioccolato è quasi sempre espressione di una cisti endometriosica. Quando l’aspirazione è completa, si lava la cisti con soluzione polisalina e si procede a nuova aspirazione. Nel caso in cu il trattamento venga eseguito per il drenaggio di un ascesso tubo-ovarico, è necessario eseguire la puntura di tutte le concamerazioni più volte senza estrarre l’ago, eseguendo ripetuti lavaggi con soluzione fisiologica. Il rischio di ricorrenza dell’ascesso dopo agoaspirazione del pus in combinazione con antibioticoterapia è minimo7.
Bibliografia
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- Huang L, Chang MY, Shiau CS, Hsieh TT. Changes in anti-müllerian hormone after ultrasound guided aspiration and ethanol sclerotic therapy of ovarian cyst. Taiwan J Obstet Gynecol. 2021 May;60(3):509-512. doi: 10.1016/j.tjog.2021.03.021.
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