
Nella fecondazione in vitro, gli ovociti fecondati (zigoti) vengono mantenuti in laboratorio, negli incubatori, in condizioni di temperatura controllata (37°C) e atmosfera con 5% Ossigeno e 6% di Anidride Carbonica.
Gli embrioni restano negli incubatori dai 2 ai 6 giorni. Lo zigote, cellula singola costituita dal corredo cromosomico materno e paterno fusi insieme, va incontro a divisioni cellulari continue, con un ritmo ben specifico. La prima divisione richiede circa 20-24 ore, quindi in seconda giornata (DAY+2 48 ore dalla fecondazione) si possono avere embrioni allo stadio di 2 cellule (che prendono il nome di blastomeri). I due blastomeri subiranno successive divisioni ad un ritmo più elevato e nelle successive 24 ore portano l’embrione allo stadio di 6-8 blastomeri (DAY+3 72 ore dalla fecondazione). Quando l’embrione raggiunge lo stadio delle 16 cellule inizia un primo processo di differenziamento che si chiama morulazione: a questo punto il numero di cellule non si riesce più a quantificare (DAY+4 96 ore dalla fecondazione). Il secondo importante differenziamento si ha tra le 100 e le 120 ore dalla fecondazione con il fenomeno della blastulazione: le cellule si separano tra loro e creano una cavità piena di liquido denominata Blastocele. A questo punto l’embrione si è trasformato in una Blastocisti ed è pronto ad essere trasferito in utero per impiantarsi.
Il processo di sviluppo embrionario è estremamente complesso e non tutti gli embrioni sono capaci di eseguirlo correttamente. Durante le varie fasi in coltura alcuni di essi non risulteranno idonei, perché andranno incontro ad un blocco dello sviluppo o a sviluppo anomalo. Tale fenomeno è naturale e fisiologico.
Le prime fasi di divisione (DAY+2 e DAY+3) sono facilmente raggiungili dallo zigote, mentre a seconda della qualità degli ovociti, degli spermatozoi, e di altri fattori ad oggi sconosciuti, solo alcuni di questi riusciranno a svilupparsi fino allo stadio di blastocisti.
Nel suo stato di blastocisti, l’embrione ha superato con successo tutte le fasi di sviluppo iniziali ed è nella fase ottimale per il suo impianto nell’endometrio.
Il transfer allo stadio di blastocisti è una strategia terapeutica che va discussa con il medico che illustrerà la possibilità di eseguirla ed i reali benefici.